Agosto 2002

ULTIMISSIME

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29 agosto 2002

CONFERMA 

Nella giornata di oggi ci hanno chiamato alcuni che ripetono i programmi di altre emittenti confermandoci l'esattezza della nostra sia pur schematica analisi.

Ognuno di loro ha dichiarato infatti la volontà di ritornare alla più totale autonomia non appena le concessionarie di pubblicità saranno "costrette" a riconoscere le locali (è una operazione che il Conna ha sempre pensato sia possibile condurre a buon fine) e soprattutto quando cesserà la scandalosa pressione che viene da lontano (da associazioni e politici) volta a rendere impossibile in mille modi la vita delle "locali".

Ci ha chiamato anche un antico sostenitore iscritto al Conna Luigi Antonio Catacchio di Molfetta (Radio Idea) che pur avendo contratto impegni di ripetizione continua a svolgere attività autonoma con la sua emittente.

Luigi, con il patrocinio del Comune di Molfetta, ci fa sapere che è riuscito ad organizzare una prima manifestazione musicale di giovani artisti che per mesi ha "promosso" con la sua radio. Ebbene, al Lungomare Colonna dove si è svolta la manifestazione, ragazzi e ragazze del posto - a riprova di quanto l'emittente del posto sia sentita - conoscevano perfettamente complessi e gruppi musicali pressoché sconosciuti che hanno accolto come vecchi amici "incontrati" a Radio Idea.

 

28 agosto 2002

" 'A NUTTATA" 
A proposito delle radio che ripetono i programmi di altre emittenti maggiormente organizzate è bene ricordare che la pratica ha salvato (e salva) molte emittenti dalla chiusura di fronte ad un mercato che continua ad essere drogato nel senso che il meccanismo di incetta e distribuzione della pubblicità è a tutto favore di una stretta cerchia di privilegiati con totale esclusione di altri lasciati in balìa di scarse risorse date dalla piccolissima pubblicità.
Gestire una emittente, è arcinoto, abbisogna insieme agli automatismi che hanno risolto non pochi problemi, di una disponibilità finanziaria cui alle emittenti locali fino ad oggi è stata negata, le quali, ancora una volta per lasciare passare " 'a nuttata" hanno fatto appello alla loro inventiva ricorrendo all'espediente della ripetizione: pur da ligure, ripetendosi "addà passà 'a nuttata" Sandro Pertini fece anche il muratore a Nizza . 
Compito di una associazione comunque è quello di ricordare agli inventori della libera emittenza, anzitutto alle radio ma anche alle televisioni (le reti nazionali hanno potuto affermarsi nella più totale illegalità molto, molto tempo dopo) che il loro futuro è legato al territorio e in quanto mezzi di pubblica utilità dovranno ritornare a svolgere l'insostituibile compito di servire i cittadini della loro zona non appena la categoria sarà riuscita a mettere le cose in chiaro con i suoi nemici.
Giustamente, Roberto De Marinis, in un suo scritto, ribadendo la legalità della ripetizione, prospetta problemi ben più gravi quando rileva:
Ciò che è ILLEGALE invece è che ci siano imprenditori di assalto che fanno collezione di concessioni locali per simulare reti nazionali;
E' iLLEGALE  poi che ci siano strutture religiose che mediante un subdolo lavorio si fanno finanziare dallo Stato, cioè con i soldi di tutti, mettendo in piedi agenzie di stampa o quant'altro che rifinanziano le proprie ripetitrici. 
Queste "Comunitarie" conclude De Marinis cosa hanno di comunitario?


22 agosto 2002

"RIPETITORISTI" 

Una volta tanto il titolo non viene dalla redazione di Roma del Conna ma è tratto da un interessante articolo di Danilo Maddalon.

In questo mese di agosto lo spazio alla riflessione è certamente più abbondante che in altre parti dell'anno e giustamente Danilo si è domandato se la scelta di "ripetere" invece di dar luogo a trasmissioni originali non leda il prestigio e l'esistenza stessa delle "locali".

La sua è certamente una domanda retorica perché è perfettamente a conoscenza delle difficoltà di ogni genere che affliggono tanti imprenditori - ma anzitutto appassionati - arrivati dopo 27 anni di traversie e di ignobili giochetti di politici, ministeriali e ruffiani di ogni genere a puntare soprattutto a conservare "il mezzo" in attesa di tempi migliori. 

Per leggere l'articolo cliccare qui

18 agosto 2002
QUALE SISTEMA?
Il Conna ha risposto immediatamente al ministro Gasparri  il quale ha annunciato oggi che presenterà al prossimo Consiglio dei ministri un "Piano di sistema".
Il comunicato che segue è stato inviato a tutte le agenzie nonostante la giornata festiva, nonché alla segreteria dello stesso ministro.


Il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri si appresta a presentare in Consiglio dei ministri un “Piano di sistema” che non si è ben capito cosa esso sia se non un ennesimo tentativo di concedere più potere a chi troppo già ne ha.
Questo, in dispregio alle leggi vigenti, in particolare la 223/90 del 6 agosto 1990 e la 249 del 31 luglio 1997 che prevedono la preventiva convocazione delle associazioni nazionali di categoria.

In particolare, la '249, impone in più punti all'Autorità garante - e di riflesso al ministro Gasparri - la consultazione di dette associazioni, praticamente per tutte le questioni da affrontare tanto è stretto il concatenamento di queste ultime fra di loro (editoria, assetti societari, frequenze, emittenti locali, reti ecc..
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne
 

(Ansa, Agenzia Italia, Adnkronos, Asca, Dire)

11agosto 2002
IL SASSO NELLO STAGNO
Questa sera si riunirà il direttivo del Conna per meglio definire l'atteggiamento dell'associazione nei confronti dell'operato del ministro Gasparri e del garante dell'editoria Cheli che a nostro giudizio ha determinato gravi distorsioni di mercato meritevoli di essere denunciate.
Nel frattempo continuano ad arrivare comunicazioni via telefono, fax e e-mail sulla questione di Orfeo Tv.
La lettera che segue, pone una domanda ricorrente e la pubblichiamo come campione.

Spett.Le Conna,
Vorrei da voi un giudizio sul fenomeno delle tv di "quartiere" che sta dilagando in Italia.
Dopo TELESTREET di Bologna www.telestreet.it, pare che in ogni città spuntino nuove micro emittenti. Siete al corrente di quello che il Ministero delle comunicazioni intende fare con queste emittenti senza concessione ed autorizzazione? Saranno disattivate in massa oppure si sta cercando di regolarizzare la loro posizione? Quale è la posizione del Ministero? Cosa rischia, amministrativamente e penalmente chi attiva una microtv che copre pochi Km senza arrecare disturbi ad altre tv? Grazie e Buone Vacanze.  Cordialmente samantho@ciaoweb.it

Caro amico, la risposta migliore al quesito  l'ha data direttamente Orfeotv
quando ha reso noto di essere fuorilegge ma all'interno della legge delle
leggi che è la Costituzione.
Ambrogio Vitali che ne è responsabile diretto dietro il quale sono pronti a dar battaglia fior di intellettuali, ha anche aggiunto che un minimo di eventuali fastidi è necessario assumerli.
Se qualcuno pensa di equiparare un tx di neppure mezzo watt ad un apparato professionale di cinque chilowatt o anche solo di cinquanta watt facendo ricadere il "reato" all'interno dell'articolo 30 della legge Mammì (223/90) o dell'articolo 195 del codice postale si sbaglia. Stimiamo che se la cosa dovesse essere portata alle estreme conseguenze, nessun giudice sano di mente e libero da condizionamenti arriverebbe mai a condannare un cittadino che si è valso di un apparecchio giocattolo (che per giunta non arrecava fastidio a nessuno), tentando di "appropriarsi" forse di un milionesimo (o molto di più?) di quel potere informativo concentrato nelle mani di un altro privato cittadino che si chiama Silvio Berlusconi. 
Auguri, la segreteria del Conna.


06
agosto 2002
RIFLESSIONI
Quante volte si è levata la voce del Conna all'interno delle commissioni ministeriali che avvertiva fra i tanti sorrisi di sufficienza dei presenti: "voi volete cancellare le emittenti locali che sono state le prime a popolare l'etere perché concepite il far radio o televisione solo come un mezzo di speculazione economica e di acquisizione di potere. Dimenticate però i diritti costituzionali e la passione che anima i titolari di emittenti che vi impediranno di far tacere a lungo tante voci libere. Inoltre, il vostro fallimento verrà dall'insopprimibile esigenza dei cittadini  di sapere cosa accade nel raggio di trenta chilometri dal luogo in cui abitano. 
L
a questione delle locali vi scoppierà in mano, rinascerà magari sotto altre forme  e non saprete come arginarla". 
Sembrava fantasia e velleitarismo invece ora, Orfeotv, spiazza in un modo improvviso e imprevisto i piani di politici e faccendieri stretti stretti intorno alle loro associazioni collaborazioniste. 

Nota di servizio _ Sappiamo che i mesi estivi sono particolarmente difficili per radio e televisioni locali perché è in questo periodo che lo scoraggiamento e i dubbi si fanno maggiormente sentire. Sappiano tutti gli amici e i titolari di emittente che il direttivo del Conna per l'intero mese di agosto sarà regolarmente in sede al suo posto di lavoro. 

04 agosto 2002
IN PRIMA LINEA
Abbiamo dato notizia l'undici luglio (leggere) della nascita a Bologna di Orfeotv, una prima linea di stazioni TV che prendono il posto delle piccole locali che a confronto sono improvvisamente diventate mega-stazioni.
Qualcuno ha già pensato in sede politica e ministeriale come affrontare il problema, tuttavia ogni intervento traumatico fino a questo momento è stato escluso. La cosa è allo studio...
Nel frattempo la neonata Orfeotv si sta consolidando e ha già tre compagne di cui non riveliamo al momento né il nome e neppure la provincia dalla quale trasmettono.
Lo vogliamo proprio vedere il ministro Gaspare far intervenire la polizia e i carabinieri con i blindati come tante altre volte è avvenuto per inadempienze Siae o per futili ragioni che hanno fatto guardare onesti titolari di radio e televisioni come dei poco di buono dagli abitanti del quartiere dove operava l'emittente.
La stampa questa volta non resterebbe in silenzio (basta guardare sul sito www.telestreet.it  una piccola parte della raccolta di giornali); e poi,  argomenti più che validi: il trasmettitore di 0,07 watt, non certo equiparabile ad un apparato broadcasting, semmai agli walkie talkie di libera costruzione e vendita; la zona d'ombra su frequenze di emittenti su cui queste stazioni possono operare senza dar fastidio a nessuno e soprattutto la libertà di esprimersi sancita dall'articolo 21 della Costituzione così bellamente e volgarmente calpestato da tutti i governi che si sono succeduti. Chi avrà il coraggio di sostenere di fronte al caso di un capo di governo che in un colpo solo si è appropriato i di tutti i mezzi di informazione che tutte le Orfeotv che nasceranno nel frattempo sono fuori legge? 
Maurizio Gasparri? No, la scaltrezza non gli manca. 

01 agosto 2002
ALLARMISMI INTERESSATI
Il questi giorni corrono voci allarmistiche in merito a comunicazioni che potrebbero arrivare a determinate radio a differenza di altre. Ancora una volta ripetiamo che per concludere buoni affari con l'ignobile pratica del compra-vendita qualcuno ha interesse a seminare panico. 
A questo proposito abbiamo ricevuto ieri 31 luglio una lettera dal ministro Gasparri consegnata da personale a bordo di un'auto con targa Servizio di Stato (quanta fretta, bastava una semplice lettera raccomandata...)  nella quale, dopo averci ricordato che la legge 66/2001 è suo dovere di applicarla, conclude scrivendo che:
"l'emanazione dei relativi titoli abilitativi interverrà a conclusione dell'istruttoria avviata dalla Direzione generale del Ministero competente in materia".
Abbiamo immediatamente risposto con una lettera raccomandata postale dove l'elemento centrale è il seguente.
........"
Rilasci pure attestati senza fondamento (la legge 66/2001 doveva semmai far riferimento a “Nuove concessioni”, altrimenti i “requisiti” richiesti non potevano che essere intesi identici a quelli previsti dalla legge 422/93), sarà compito – in ultima analisi - della Corte di giustizia delle Comunità europee a ristabilire ordine (e indennizzi per danni) in materia".
Nonostante disponga di cattivi consiglieri, abbiamo pochi dubbi che il ministro non intenda  infine ragionare con la propria testa.
Se questa nostra speranza dovesse comunque andare disattesa, sappia l'onorevole ministro che la categoria delle emittenti locali  è decisa a difendersi fino a quando non avrà ottenuto giustizia.