Luglio 2004

ULTIMISSIME

Archivio Ultimissime

Aggiornato al 09/09/04 14.46

 

29 luglio 2004
MEGLIO TARDI CHE MAI

E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 174 del 27/07/2004 il Decreto 20 luglio 2004 del Ministro dell'Economia e delle Finanze che finalmente dà un minimo di certezza circa l'obbligo del versamento all'Autorità di Garanzia nelle Comunicazioni dello 0,50 per mille.
Anche per l'anno 2004 le emittenti radiotelevisive sono quindi esentate da tale balzello, mentre rimane l'incombenza della dichiarazione contabile che deve essere inviata all'Autorità di Napoli entro il 15 settembre prossimo (nelle sezione "Scadenze" del nostro sito è pubblicato il fax-simile del modello).
Il provvedimento del Governo è giunto a pochi giorni (3) dalla scadenza prevista dai precedenti decreti e leggi che prevedevano l'esclusione dal versamento dello 0,50 per mille per le attività radiotelevisive solo per gli anni precedenti. Forse il nuovo Ministro Siniscalco, di fresca nomina, ha avuto la necessità di ambientarsi nei locali che furono del dimissionato Tremonti: ecco il perchè del ritardo.
(C.P.)

 

21 luglio 2004
REGOLE AMBIGUE

Fino ad oggi l'Autorità diretta da Enzo Cheli ha prodotto regole complicate e ambigue, una legislazione - se così si può definire -  mastodontica e prolissa, confezionata a misura di grosse imprese e non certo pensando alle esigenze pratiche delle emittenti medie le quali ad ogni scadenza si domandano incerte se ciò che stanno facendo corrisponde a quanto richiesto.

L'ennesima condanna biblica per l'emittenza che si chiama pomposamente "Autorità" è un "regalo" della legge 249 del 31.07.1997, e al tempo più volte ci ripeterono che "l'Autority" avrebbe sistemato per bene il settore: per le feste aggiungiamo noi dopo tutta una serie di fatti negativi.

All'allora sottosegretario Vincenzo Vita, più volte dicemmo che mentre l'apparato ministeriale una esperienza sia pur perversa gli andava riconosciuta, "l'Autorità",  partendo da zero, poteva solo produrre frutti acerbi se non velenosi, ma non fummo ascoltati e colmo delle decisioni sbagliate la sua sede venne stabilita a Napoli per pura scelta politica.

Prendiamo per esempio il versamento dello 0,50 per mille destinato a rimpinguare le casse dell'Autorità in aggiunta alla imponente somma già stanziata annualmente dallo Stato a suo beneficio. Se esaminiamo i vari decreti non si capisce in modo chiaro e inoppugnabile se le  "attività esercitate sulla base di concessioni, autorizzazioni e licenze rilasciate per copertura a livello locale" siano esentate dal pagamento.

A questo proposito, abbiamo chiesto lumi al commissario Giuseppe Sangiorgi il quale ci ha invitato a porre per iscritto le nostre domande (chiedevamo altre cose insieme alla specifica questione). 

Parlando in seguito con il suo segretario, abbiamo appreso che lo 0,50 per mille per le imprese radiotelevisive che operano a livello locale non deve essere pagato, ma deve essere inviata la sola dichiarazione. 

Anche per la annuale "Informativa economica di sistema" abbiamo dovuto giocare di interpretazione, consigliando radio e televisioni di valersi del computer  ammesso le attrezzature dell'Autorità funzionino. Tuttavia,  per tutti  coloro che avessero incontrato ostacoli di qualsiasi natura restava inteso che  essi avevano come alternativa la spedizione in lettera raccomandata, forti del fatto che l'Autorità di Napoli non può esigere  più di quanto non sia in suo diritto chiedere:   per fortuna  nel nostro paese non esiste ancora una legge - ci si passi l'analogia - che sanzioni tutti coloro che non possiedono una automobile. 

  

12 luglio 2004
LIBERAZIONE STORICA

Lo scorso mese di giugno siamo stati ricevuti dal presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, la vera seconda carica dello Stato dopo il presidente della Repubblica: camera e senato infatti hanno due rispettabilissimi presidenti ma essi non possono non risentire pesantemente dei loro legami partitici. 

Non ne avevamo dato notizia perché data la delicatezza e la conseguente riservatezza, l'incontro era destinato a far parte di quella intensa ma discreta attività che il Conna svolge in molteplici direzioni e solo per un fatto importantissimo che improvvisamente è intervenuto oggi possiamo parlarne.

Al presidente della Consulta non si chiede udienza per esporre banalità ma fatti di grande rilevanza; e noi non abbiamo mancato di anticipare nelle lettere e nei contatti preparatori avuti con il suo personale ministro della segreteria generale motivi di grande interesse. 

Al presidente Zagrebelsky - grande giurista e persona civilissima - in un colloquio durato circa tre quarti d'ora,  abbiamo dato ampia prova che la giustizia amministrativa - Tar e Consiglio di stato - hanno affrontato con spirito di parte a tutto favore della Pubblica amministrazione questioni fondamentali di libertà, dimostrando che essi sono ormai organi giurisdizionali politici stante le consulenze "ballerine" di molti  magistrati che alternano il lavoro di tribunale a quello di consulenti ministeriali esercitato mediante comode aspettative. 

Il particolare caso della legge 66/2001 non lasciava ombra di dubbio: Tar e Consiglio di Stato si erano sostituiti alla Corte costituzionale emettendo un giudizio non richiesto: come si ricorderà infatti l'avvocato Alfredo Besi non aveva chiesto un pronunciamento se non in direzione della sospetta costituzionalità delle due note norme vessatorie.

E' probabile da parte nostra sia stata aggiunta una minuscola gocciolina ad un vaso traboccante già per altri versi, perché nei giorni scorsi ci ha sorpreso non poco una sentenza di fondamentale importanza sull'illegittimità dell'articolo 33 primo comma del DLgs  80/1988 in materia di giurisdizione esclusiva.

In pratica, le cause che hanno per oggetto un comportamento della Pubblica Amministrazione vanno devolute al giudice ordinario.

Avete capito che significa ciò? Vuol dire che Tar e Consiglio di Stato non saranno più chiamati a far da mediatori fra i cittadini e i ministeri e che sarà il giudice ordinario a occuparsi delle cause specie per radio e televisioni locali equiparabili a mezzi di pubblica utilità! Una liberazione storica!

 

I nostri iscritti se ci richiederanno la complessa sentenza (15 pagine) trasmettendoci preventivamente la loro e-mail aggiornata (a proposito, molti indirizzi vengono cambiati senza darcene comunicazione) la invieremo, ma già da ora cogliamo l'occasione per ripetere l'invito di mettersi in contatto con la signora avvocato che cura la causa per i canoni pregressi, arrivata al giudice ordinario attraverso un percorso assai tortuoso ma che darà i suoi frutti, specie alla luce della sentenza di cui abbiamo appena parlato.

All'invito rivolto la scorsa settimana hanno risposto quasi tutti i "vecchi" ricorrenti a parte i soliti ritardatari che li invitiamo a non sottovalutare le richieste sia pure ingiustificate del Ministero rendendosi reperibili.Per la nuova fase che si è aperta, possono ancora unirsi al ricorso tutti coloro che hanno il problema dei canoni insoluti. (prendere contatto con il Conna, telefono oppure e-mail). 

 

09 luglio 2004
PESCI IN BARILE

Non abbiamo presenziato alla relazione annuale del presidente dell'Autorità Enzo Cheli  nonostante ci fosse arrivato regolarmente l'invito. Volutamente ci siamo risparmiati di sentire un sacco di sciocchezze, in primo luogo quelle del presidente del senato Pera, un pessimo presidente il quale durante il passaggio dI leggi tragicomiche come la Cirami, il falso in bilancio, l'abolizione della tassa di successione, nonchè la Gasparri - a differenza del presidente dell'altro ramo del Parlamento Pierferdinando Casini che ha mostrato una dignità diversa - o ha fatto il pesce in barile, oppure ha agito come uomo di Forza Italia e non come presidente del senato.

Pera ha gratificato l'uditorio con facezie come l'invito a "..non sopravalutare la televisione". Macché, le televisioni non contano nulla, i cittadini non ne rimangono minimamente influenzati. Chissà perché allora se le tengono così care...; oppure  quando ha affermato che la Gasparri  "..ci avvicina di più al pluralismo esterno". Ridicolo il riferimento al termine "pluralismo", mIstero fitto su cosa significa la parola "esterno".

Ma anche Cheli non ha scherzato affermando che da quando esiste la concorrenza le tariffe per il cittadino medio sono diminuite di ben il 10 per cento. Ve ne siete accorti voi? Prima con uno scatto si poteva parlare per tre minuti, oggi ad ogni secondo che passa sono soldi che corrono.

Cheli che non occuperebbe quel posto se non fosse stato più che gradito a Mediaset con la complicità di una sinistra idiota e incompetente, si è ben guardato da affrontare i veri problemi di giustizia che assillano quanti in buona fede continuano a credere nello stato di diritto.

A proposito di giustizia, quella vera - qualche rappresentante degno di grande considerazione c'è ancora nel nostro paese - domani o al massimo dopo domani daremo notizia di una molto interessante sentenza della Corte costituzionale. (M.A.)

 

07 luglio 2004
LA CANTONATA

Newslinet riporta oggi la notizia che segue a proposito del Dab. Nessuna sorpresa da parte nostra perché quanti ci leggono avranno notato la cura con cui siamo sempre andati al nocciolo della questione fino dal primo momento a costo di deludere non pochi nostri associati che erano partiti lancia in resta verso una nuova conquista dell'etere alla maniera degli Anni Settanta. 
Ad esperti e giornalisti che ci chiedevano cosa pensavamo del digitale rispondevamo le medesime cose che in seguito abbiamo ripetuto più volte controbattendo alle menzogne della legge Gasparri sul digitale terrestre: mancano i ricevitori, non perché l'industria non sia in grado di produrli ma per lo scarso interesse degli ascoltatori al loro acquisto.
Se poi aggiungiamo le difficoltà tecniche di ricezione del Dab il quadro è completo. 

Un particolare curioso, nonostante in tutte le sedi il Conna abbia detto e ripetuto all'infinito che la "transizione" era impossibile in tempi brevi per la mancanza di ricevitori nessun giornalista o commentatore ha mai raccolto e affrontato questo punto fondamentale preferendo parlare d'altro.

Diciamo queste cose con rammarico perché se fosse stato possibile trovare un mago noi gli avremmo fornito la bacchetta magica pur di moltiplicare i canali ad un punto tale da far rientrare tutti coloro che sono stati ingiustamente esclusi.

Purtroppo non è così e siamo sinceramente dispiaciuti per coloro che hanno riposto tutte le loro speranze in questa nuova tecnologia spendendo capitali non indifferenti. 

Forse, una soluzione potrebbe venire dalle onde medie che da tempo stiamo sperimentando o dal digitale televisivo terrestre se non altro in nome delle somme iperboliche fatte spendere dal ministro Gasparri, sottratte a settori ben più importanti. 

 

7-07-2004 - Germania: clamoroso fallimento del DAB - Ne dà notizia l'autorevole pubblicazione internazionale Radio World, sul numero 6/Vol. 28 del giugno 2004 (pag. 28): le 24 stazioni DAB tedesche sono in una "disastrous situation, with a loss in 2002 of euro 6 million against a total income of only euro 1,1 million". Il "disastro" sarebbe da ricondurre al fatto che nel territorio della Germania sarebbero in uso solo 50.000 ricevitori in grado di ricevere trasmissioni con tale tecnologia, sicché non sorprende - scrive RW - che "l'entusiasmo per il DAB tra le radio private, che non è mai stato alto, sia ora praticamente inesistente". (NL)( www.newslinet.it

 

Cliccare qui per continuare la lettura delle Ultimissime