Aggiornato al 24/01/06 14.10


25 dicembre 2005
AUGURI
Ringraziamo e contraccambiamo i tanti auguri di buone feste che ci sono arrivati.
Avvertiamo per quanti non lo avessero ricevuto che il numero di Nuove Antenne di novembre è pubblicato su questo sito in PDF, mentre da oggi - giorno di Natale - sono cominciate le operazione di spedizione del numero di dicembre. Ancora auguri.
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne.

10 dicembre
2005
IL "MINIMO GARANTITO"
Ancora una volta ripetiamo che  i pretendenti dei "diritti connessi" non hanno nulla da esigere perché la legge sul diritto d'autore riconosce solo la Siae. La questione è facilmente risolvibile in tribunale se condotta dal medesimo avvocato - facilmente rintracciabile attraverso il Conna - che già una volta è riuscito a dimostrare al giudice che deve essere la Siae, incamerata una determinata somma, a ripartirla agli aventi diritto.  Ognuno poi si regoli come crede senza illudersi però perché accettato un sopruso "per quieto vivere" si è candidati a subire il prossimo ancora più pesante.
Detto ciò, ancora una volta crediamo il vero problema riguardi proprio la Società degli autori ed editori che più giusto sarebbe chiamare Sie, cioè Società Italiana Editori, considerato che principalmente sono questi ultimi a dettare legge e a beneficiare delle ripartizioni forfettarie e non gli autori che da tempo non contano più nulla.
Chiariti questi punti essenziali,  dobbiamo affrontare una buona volta la questione non alla maniera dell'avvocato Eugenio Porta che in altri tempi negava la corresponsione dei compensi perché essi sarebbero già stati pagati all'atto dell'acquisto del supporto musicale discografico, ma trascinando la Siae in tribunale stante la volontà dei suoi attuali funzionari di ripristinare  il famigerato "minimo garantito", ossia il versamento di una somma fissa che penalizzerebbe le piccole imprese a beneficio delle grosse organizzazioni.
Tale imposizione non ha una minima base di legalità. Se ne parlò all'atto della firma della Convenzione Siae-Conna con l'allora direttore del settore musica Gino Iannucci che convenne (è in nostro possesso la relativa documentazione) che la logica conduceva ad un "aggancio" percentuale sui ricavi dal momento in cui il bilancio di ciascuna impresa sarebbe stato facilmente verificabile presso l'Autorità garante e non su di un "minimo garantito" campato in aria.
Dopo la disdetta unilaterale della Convenzione, la Siae è rimasta completamente sorda alle nostre lettere raccomandate che invitavano i suoi funzionari a dar seguito alle trattative che ci avevano annunciato per iscritto. Le emittenti televisive e radiofoniche quindi hanno come si dice, ragioni da vendere e il Conna è pronto a fornire il supporto legale a tutti coloro che fossero indignati e danneggiati da un simile comportamento.


04 dicembre
2005
SWITCH OFF
Da più parti ormai si guarda alla nostra associazione come ad un fattore di equilibrio se non altro per la saggezza con la quale ha saputo prevedere ciò che sarebbe avvenuto nel tempo non certo ricorrendo ad arti divinatorie ma contando sul buon senso e soprattutto sulla profonda conoscenza del settore.
Le ultime riflessioni che ci hanno permesso di non dare consigli sbagliati ai nostri iscritti sono state sul digitale quando da più parti sembrava che di lì a qualche mese tutto sarebbe cambiato in favore delle nuove tecnologie. Articoli a valanga sulla stampa nazionale; torrenziali dichiarazioni ministeriali di mastro Gaspare; periodici specializzati in agitazione che presentavano prodotti per il Dab e per il Dtt; numeri truccati verso l'alto di decodificatori venduti, e su tutto la "matematica certezza" della Fondazione Bordoni che entro i termini stabiliti Sardegna e Valle D'Aosta sarebbero state le prime regioni all'avanguardia in campo televisivo.
Poi le docce fredde; decodificatori già superati all'atto della vendita; denuncia europea per finanziamento sleale nei confronti della concorrenza; enormi spese per lo Stato e aggravio economico per la Rai; i cittadini giustamente diffidenti nonostante la pubblicità forsennata messa in onda da Mediaset-Rai per il digitale terrestre e  - non ultimi e meno importanti - inconvenienti tecnici. 
Questi ultimi si sono rivelati più preoccupanti del previsto perché in pratica, mentre un segnale in analogico lo si può ricevere anche in condizioni di fortuna, quello trasmesso in tecnica numerica deve risultare più stabile e forte  (3/6 dB) altrimenti a parità di potenza e sistema radiante i fermi immagine, interruzioni e rettangolini
colorati senza senso possono trasformare una normale trasmissione in un calvario. 
Le televisioni nostre associate ora ci ringraziano per i soldi che hanno risparmiato seguendo i consigli che abbiamo loro dato in merito all'acquisto delle apparecchiature digitali che la legge "imponeva" di avere entro la data del 25 luglio scorso.
Come avevamo intuito, lo spostamento inglorioso di data dello swich off (termini inglesi che pur di uso comune digeriamo con molta difficoltà) al 31 dicembre 2008 è appena il primo dei numerosi "slittamenti" che seguiranno in direzione di un  ricambio tecnologico che solo l'interesse privato in atti di ufficio di questo governo ha voluto fosse accelerato in modo irrealistico. 

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