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ULTIMISSIME - Novembre 2017

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29 novembre 2017
DOCUMENTO UFCOM
Ci è stato chiesto come accedere al documento originale svizzero dell'UFCOM pubblicato su www.nuoveantenne.it dal quale abbiamo tratto degli indirizzi democratici e di principio che in quarantatre anni lo stato italiano non è stato capace di adottare in tema di comunicazioni a corto raggio: le sole legittimate dalla Corte costituzionale.
Una vergogna nazionale che ha determinato uno stillicidio in direzione della quasi scomparsa delle emittenti locali, costringendo coloro che le avevano costruite che oltre a svolgere un compito sociale ne avevano fatto un punto di lavoro, a scontare una vita stentata piena di insicurezze.
L'idea di un Albo (A.R.E.) che comprendesse tante radio locali ufficializzandone l'attività con l'affidamento di compiti istituzionali, ha finito per farsi strada obbligando funzionari dalle vedute meno ristrette di altri a rendersi conto che l'abnorme crescita di un apparato comunicativo lontano dagli intenti costituzionali non era più sostenibile. I propositi dell' Ufficio Svizzero UFCOM ha aperto ulteriormente la strada della diversità dalle Reti.
Percorso per accedere al documento: scrivere su Google "UFCOM" entrare nel portale e cercare "Revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione"; 1 rapporto esplicativo; la parte interessante si trova al punto 1.1 "zone di copertura".

28 novembre 2017
UFCOM SVIZZERO

Per lunghi periodi non abbiamo tenuto al corrente i lettori e i nostri iscritti perché non c'erano grosse notizie da comunicare; ebbene, il numero di ascolto quotidiano non è mai sceso al di sotto del livello di guardia che mostrasse disaffezione.
Forse saremo eccessivamente pragmatici nel senso che diamo priorità all'azione rispetto alle teorizzazioni a base di frasi fatte; altri invece praticano una politica opposta perché è più redditizia, problema che non ha il CONNA perché  è una associazione non profit.
Esaminando per un momento il passato, cosa è rimasto in mano a quanti venivano chiamati a Roma ai "Meeting" annuali radiotelevisivi? Un arricchimento di nozioni, maggior sicurezza, un progetto per un modo diverso di far radio o televisione? No, nulla. Solo le spese di viaggio e di soggiorno.
Vale quindi la pena con queste premesse di visitare ogni tanto questa rubrica "Ultimissime" perché a volte possono esserci notizie improvvise che altri hanno interesse a non divulgare.
Un buon esempio viene da una seconda lettera che abbiamo mandato oggi  invitando tutte le radio e televisioni a leggere quanto ha scritto l'Ufficio federale delle comunicazioni svizzero (UFCOM) e che dovremo ottenere anche dallo Stato italiano.
Pubblicata sulla prima pagina del nostro giornale la si può leggere (accuratamente) al seguente indirizzo: www.nuoveantenne.it


21 novembre 2017

LARGO ALLE RADIO!

Meglio è in questa comunicazione di cortesia parlare solo di radio perché le televisioni locali nonostante i nostri ripetuti avvertimenti che il “Digitale terrestre” era una trappola mortale si sono affidate ad associazioni che pur alleggerendole di somme cospicue non le hanno difese.
Radio, solo Radio in FM quindi, sperando che esse non restino abbagliate dall'attuale digitale radiofonico - che avrà i suoi tempi di affermazione ammesso che nel frattempo non cambi lo standard di trasmissione -  facendo la fine delle televisioni costrette a contare sulle prebende governative (fin che dura!) con un futuro nero davanti.
Le ultime notizie sono queste, l'Albo delle Radio di Emergenza (ARE) che abbiamo creato in previsione del rilancio dell'emittenza locale costituisce un fondo di base il quale è destinato a crescere smisuratamente; inserirsi al solo ARE senza l'iscrizione al Conna non costa nulla se non dotarsi presso la propria radio di un gruppo di continuità in grado di operare in totale autonomia per un minimo di tre giorni dandone comunicazione alla nostra associazione accompagnata da una descrizione tecnica.
(per iscriversi contattare info@conna.it).
Perché dopo un relativamente lungo silenzio si parla dell'ARE? Il motivo è giustificato dal proposito di rilancio delle “Locali” che non è cosa da poco. Ci sono stati incontri ad alto livello ministeriale italiano e di carattere internazionale perché tutti i Paesi europei hanno la necessità di avere radio locali che svolgano il compito istituzionale di intervenire immediatamente in tutti i casi anomali che si possono determinare ritornando alla loro identità di radio di informazione e di ricreazione nella normalità contando però su mezzi economici sicuri di sussistenza.
Agli incontri numerosi di cui abbiamo dato in parte notizia si è aggiunto la scorsa settimana quello con il commissario dell'AGCOM professore Antonio Nicita che la scorsa settimana durante un incontro ha ravvisato importanti motivi di interesse nel progetto "Almeno una radio locale per ciascun comune" .
A questo proposito la nostra redazione ha dedicato uno dei tanti editoriali realizzati dal nostro presidente Mario Albanesi dal titolo “Contrappeso informativo” pubblicato da una lunga serie di televisioni, radio, e blog. 

Per visionare l'editoriale:
https://www.youtube.com/watch?v=4ypoBY_GLY0

16 novembre 2017
CONTRIBUTI A RADIO E TV LOCALI
Dal 22 novembre sarà possibile inoltrare le domande online per i contributi alle emittenti radiofoniche e televisive locali, con le seguenti scadenze:
 

Anno contributi

Presentazione domande

Contributi 2016

dal 22 novembre al 21 dicembre 2017

Contributi 2017

dal 2 gennaio al 31 gennaio 2018

Contributi 2018 e successivi

dal 1° febbraio al 28 febbraio

Per maggiori informazioni: cliccare QUI

15 novembre 2017
DUE DIPENDENTI

Dopo l'imposizione alle radio locali commerciali di due dipendenti, contenuta al punto 2-bis della legge 66/2001 confermata nonostante la sua palese incostituzionalità da Tar e Consiglio di Stato dietro evidenti pressioni ministeriali tutte a favore delle aziende di grosse dimensioni che non hanno mai tollerato la presenza delle piccole imprese, il Conna, considerato che il tempo concesso per rivolgere le domande e cambiare ragione sociale era stato eccessivamente breve, non cessò di esercitare pressanti richieste di riapertura dei termini per presentare le domande riuscendo ad ottenere una proroga di 15 giorni che salvò circa 200 radio locali dalla chiusura, permettendo la trasformazione delle radio commerciali in comunitarie alcune delle quali, in seguito, nei nostri confronti, mostrarono ben scarsa gratitudine.
In tempi recenti, il Ministero che ha perso anche l'identità perché non si sa più come chiamarlo, insieme all'Agcom, decise – sempre a tutto favore delle reti nazionali – che una ulteriore trasformazione delle “commerciali” in “comunitarie” che possono trasmettere comunicati commerciali in piccola misura avrebbe creato meno turbative al mercato pubblicitario. Quindi oggi, se ancora una volta non verranno cambiate le regole, è possibile modificare la propria radio in "Comunitaria" evitando agli effetti della percezione dei contributi l'illegale (incostituzionale) imposizione di due dipendenti di cui uno giornalista.
La domanda di trasformazione deve essere inviata tramite Pec o Raccomandata R/R al Ministero dello Sviluppo Economico.

TRASFORMAZIONE DI UNA RADIO COMMERCIALE IN COMUNITARIA

Vantaggi:

intestazione della concessione senza avere l'obbligo di assumere almeno due dipendenti;
costi di gestione ridotti (ad esempio: SIAE Euro 500/anno anzichè 1000);
non obbligatorietà all'iscrizione alla Camera di Commercio e attribuzione di Partita IVA.

Svantaggi:

limitazione della presenza pubblicitaria a max il 10% orario (in pratica max 3 minuti ogni ora);
obbligo di autoprodurre
programmi informativi per il 30% dell'orario di trasmissione tra le 7:00 e le 23:00.

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