Gennaio 2008

ULTIMISSIME

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31 gennaio 2008
AGGRESSIONE
Ci è giunta notizia dell'aggressione subita dal giornalista Pino Maniàci di Telejato - una televisione di Partinico in provincia di Palermo nostra associata - da sempre impegnato in prima persona nella lotta alla mafia.
I mezzi di informazione - sempre pronti a gonfiare le notizie che a loro interessano - non ne hanno praticamente parlato.
Mentre auguriamo a Pino di rimettersi presto per continuare le sue battaglie, riportiamo l'articolo della giornalista Chiara Ferraù che racconta molto bene come si sono svolti i fatti.


(Partinico 30 / 01 / 2008)       Ieri sera al centro di Partinico, il direttore di Telejato, Pino Maniàci, è stato aggredito a calci e pugni da alcuni giovani. Tra loro, come confermato dallo stesso giornalista, c’era anche uno dei figli del boss della mafia, Vito Vitale. L’episodio di violenza sarebbe da ricollegare alla notizia di apertura del tg di Telejato sui lavori del Comune in un’area in zona Vallegrande dove si trovavano delle stalle dei proprietà dei Vitale confiscate dallo Stato. A seguito dell’aggressione Maniàci è ora ricoverato all’ospedale di Partinico, ma le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi.
Non è la prima volta che Pino Maniàci riceve intimidazioni ma, nonostante le varie minacce il giornalista ha continuato ad informare con correttezza ed onestà i circa 150 mila spettatori che ascoltano il suo telegiornale ogni giorno. Per la sua attività Maniàci ha subito due attentati e numerosi messaggi d’intimidazione ma non si è mai arresto.
“Oltre ad allarmare – ha dichiarato Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell’Italia dei Valori – l’episodio deve, in primo luogo, spronare chiunque viva, lavori e rappresenti le istituzioni in quella realtà, alla solidarietà attiva e concreta verso il giornalista Maniàci. I fatti - continua Orlando - riportati e denunciati dal direttore di Telejato restano sotto gli occhi di tutti, occorre non lasciare solo chi lavora per informare sui soprusi che pregiudicano la vita di tante persone oneste".
Solidarietà al giornalista Pino Maniàci è arrivata anche dal senatore Fabio Giiambrone, componente della commissione nazionale anfimafia. “Vile e gravissima l'aggressione subita ieri sera in una pubblica piazza dal direttore della tv locale Telejato di Partinico, Giuseppe Maniàci, resa ancor più grave dalla presenza del figlio del boss mafioso Vito Vitale" A Maniàci - ha aggiunto Giambrone- ed alla redazione esprimo la mia piena solidarietà". Chiara (Ferraù)

25 gennaio 2008
ANONIMI
Ci sono giunte un notevole numero di e-mail molte delle quali ci chiedono consigli di varia natura sulla Siae, sulla Scf, per i canoni richiesti perentoriamente dalla Dgscer. ecc..
Molti di questi scritti - a volte neppure firmati - ci lasciano perplessi; "sparata" la domanda cui dovremmo dare risposta, neppure ci si presenta. Radio e tv locali di cui ignoravamo l'esistenza che non ci dicono nulla di loro, chi sono, a quale associazione sono iscritte se non altro per poter meglio inquadrare la loro posizione e le difficoltà in cui si  trovano.
Il direttivo del Conna - anche per questioni organizzative - ha deciso pertanto di rispondere solo a soggetti perfettamente identificabili e se iscritti, in regola con le quote sociali.

24 gennaio 2008
POSTA RISERVATA
Quanti hanno problemi con le richieste ministeriali di canoni o con la Siae, più che telefonarci, mandino una e-mail; ci metteranno in condizioni di comunicare loro in posta riservata quelle che sono le decisioni del direttivo del Conna a difesa di radio e televisioni locali.


23
gennaio 2008
RICHIESTA CANONI (2)
Non tutti sono al corrente che il Conna, associazione democratica non profit, è strettamente legato - meglio sarebbe dire che è in stretto rapporto - con l'Intesa dei consumatori che poi è costituita da Adusbef,  Federconsumatori, Adoc e  Codacons.
Il legame nasce da convergenze di pensiero e dal fatto che il segretario del Conna è contemporaneamente segretario generale dell'Adusbef il cui presidente Elio Lannutti - esperto in questioni finanziarie - ha orientato in questi anni con successo l'Intesa in direzione di un condizionamento dello strapotere delle banche e delle compagnie di assicurazione.
Il segretario del Conna - attualmente in aspettativa per i suoi impegni politici - è stato designato a rappresentare in sede governativa l'Intesa che si è rivelata una importante controparte di governo al punto che la Legge finanziaria contiene due sue proposte: la riduzione del numero di ministri e sottosegretari a partire dal  prossimo governo, e l'istituzione per la prima volta nel nostro paese della Class Action, ovvero la possibilità che hanno gruppi di cittadini/consumatori di promuovere ricorsi collettivi.
E' un fatto di portata enorme sconosciuto nel nostro paese dove la Class Action era stata respinta da tutti i governi che si sono succeduti nel tempo.
Che la possibilità di far ricorso in gruppo spaventa chi commette abusi o manchevolezze lo prova la reazione dei dirigenti delle ferrovie di Trenitalia che di fronte ad un recente grave ritardo che ha costretto i viaggiatori di un intero treno a pesanti disagi, hanno preferito indennizzarli pagando 800 euro a persona pur di non essere trascinati in tribunale.
Si è aperto quindi un inedito campo di battaglia dove non è più il singolo a tentare l'avventura giudiziaria, ammesso esca per tempo dall'isolamento e sappia prendere contatti con chi rappresenta altri che hanno i suoi medesimi problemi.
La questione dei canoni non dovuti pertanto, qualora i burocrati ministeriali decidessero di tentare una azione di forza sarà chiaro motivo di Class Action e così altre gravi situazioni che attraverso i vari Tar ed il consiglio di Stato non hanno trovato soluzione.


15
gennaio 2008
RICHIESTA CANONI (1)
Avevamo promesso di dire qualcosa di più sulle richieste illegittime di pagamento  da parte del ministero delle comunicazioni pervenute ad un notevole numero di titolari di radio e televisioni locali ed eccoci pronti a farlo in due puntate.
Definire "illegittime" le richieste provenienti da un ministero o da un organo istituzionale qualsiasi non capita tutti i giorni perché solitamente esiste sempre una norma, un aggancio di legge difficilmente impugnabile, ma che nel caso specifico è totalmente mancante.
La legge 223/90 all'articolo 22 e al relativo allegato, stabiliva per i concessionari l'obbligo di corrispondere canoni e tasse. La loro entità - trascurabile per le reti nazionali e le grosse imprese - risultava vessatoria per tutta una fascia di radio e televisioni locali; tuttavia, se l'attività commerciale e associativa (emittenti comunitarie) avesse potuto svolgersi normalmente grandi problemi non ce ne sarebbero stati.
Invece nulla fu concesso. Vennero rilasciate carte di "concessione" prive di alcun valore che non fosse di semplice riconoscimento, questo per rispondere al groviglio di interessi delle grosse imprese che premevano per ottenere una qualsiasi legittimazione che ne "ufficializzasse" l'attività, decimando nel contempo le "locali".
Accadde cioè un fatto che non ci risulta sia mai avvenuto in qualsiasi nazione del mondo: l'arroganza e l'impudenza dell'apparato politico/ministeriale,  giunta a ignorare quanto imponeva il comma 5 dell'articolo 34 che vietava di rilasciare concessioni in assenza dei Piani di assegnazione!
La palese illegalità fu avvallata dall'allora ministro Vizzini e dal suo consigliere personale Pietro Sirena, un magistrato siciliano in aspettativa (sic!) che rabberciarono il decreto legge 223/1993,  trasformato poi in legge 422 : una mostruosità come tante altre seguite alla 'Mammì che al suo interno suscitava forti dubbi di incostituzionalità come quello dell'obbligo per le televisioni di assumere personale.
Solo la nostra associazione denunciò a Tar e consiglio di Stato cosa stava accadendo, ma senza risultato perché la "giustizia" amministrativa rimane scarsamente attendibile per lo meno  fino a quando i suoi magistrati continueranno a prestare opera di consulenza per i Ministeri (Catricalà docet), diventando in seguito giudici di sé stessi, .
Ci si domanderà perché fu solo il Conna a muoversi ostinatamente in questa direzione. Le risposte sono principalmente due: la maggior parte di titolari di emittente si sentirono appagati dal "pezzo di carta", anche se non assegnava frequenze garantite e utilizzabili (quelle che avrebbero dovuto essere l'oggetto di vere e proprie concessioni); secondo, la complicità di tutte le altre associazioni - dicasi tutte - che per buona parte "aiutarono" addirittura Pietro Sirena scrivendogli i passi più importanti della legge 422  (vedi la prima pagina di Nuove Antenne del dicembre 1993).  (continua)


13
gennaio 2008
LETTERA
Abbiamo ricevuto una lettera che figura con le sole iniziali perché non abbiamo chiesto all'autore il permesso di pubblicarla.
Anche noi ci siamo commossi mentre scrivevamo che preferiamo continuare a pensare Eugenio Porta mentre compila - magari a tarda sera - il suo glorioso bollettino...
Quanto alle domande sul Conna ci pare che i nostri due siti il cui indirizzo è pubblicato in fondo alla prima pagina di Nuove Antenne siano abbastanza indicativi
(M.A.)

Ho letto nel vostro periodico l'articolo che mi ha informato della morte dell'Avvocato Porta: un articolo molto vero ed esatto nel quale mi identifico . Scritto da chi non conosco ma che mi fatto capire che di radio locali ha una ottima preparazione ed esperienza. Mi sono commosso in quanto l'avvocato Porta mi ha difeso prima e poi lo ho seguito nelle aule dei tribunali e mi ha aiutato  a fare la tesi sui miei casi che lui difese . Con lui ho fatto tutte quelle battaglie di liberta' per la difesa e la formazione dell'emittenza locale che ahime' oggi sta sparendo . Sono stato iscritto Anti sino a che e' esistita prima che si fondesse e praticamente cessasse l'attivita' iniziata dall'avvocato  e a mio avviso che se ne snaturassero i principi fondanti. Unico reale paladino e difensore dei diritti delle vere radio locali oggi in via d'estinzione. Da allora ad oggi e' passato molto tempo ed io ancora gestisco quella radio  locale che e' molto cresciuta ma che ancora si vuole identificare come locale e la gestisco ancora con lo stesso spirito ed entusiasmo iniziale. Con Porta se ne vanno tante battaglie ma rimangono tanti ricordi  , sarebbe giusto che quei ricordi e i risultati di quelle battaglie vivessero e portassero il testimone . Noi siamo uno di quei risultati . Mi pare che la Vostra associazione riviva i valori iniziali e si batta con gli stesso principi; fatemi avere notizie sulla vostra associazione : chi siete come vi finanziate e i principi ispiratori... complimenti ancora  F. B.

06 gennaio 2008
SCADENZA
Ricordiamo che entro il 31 gennaio è necessario presentare agli uffici della presidenza del Consiglio al nuovo indirizzo di via Po 14/16  00198 Roma ( o anche a quello di via Boncompagni 15 Roma) la pre-domanda per ottenere i contributi per l'editoria e per essere abilitati ad altre forme di provvidenze.
Quello che segue (da presentare all'atto della domanda entro il 31 marzo) è l'elenco dei documenti da produrre per quanti rivolgono domanda per la prima volta:

      a) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà a firma del titolare o del legale rappresentante dell'impresa ai sensi dell'art. 4 della legge 4.1.1968, n.15 da cui risulti:

1) la sede legale e operativa dell'impresa;
2) il giornalista direttore responsabile della testata con l'indicazione della qualifica rivestita;  
3) il proprietario della testata, nel caso che lo stesso sia diverso dalla persona fisica o dalla società che esercita l'impresa;
4) le ore di trasmissione quotidiane effettuate in media all'anno di riferimento dei contributi tra le ore 7 e le ore 23;
5) estremi di iscrizione al registro delle imprese radiotelevisive e della concessione radiodiffusione televisiva da parte del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni;
6) il numero di codice fiscale e di partita Iva dell'impresa;
7) l'autorizzazione alla prosecuzione dell'esercizio degli impianti di radiodiffusione televisiva prevista dall'articolo 32 della legge 6 agosto 1990 n. 223;
8) il periodo di tempo dell'eventuale disattivazione da parte del Ministero delle poste e telecomunicazioni durante il quale l'emittente ha trasmesso immagini fisse o ripetitive;

       b) copia autentica in regola con le disposizioni sul bollo dell'atto costitutivo dello statuto, nonché‚ del verbale dell'assemblea che ha proceduto alla nomina degli amministratori e dei sindaci della società esercente l'impresa in carico nell'anno in oggetto della domanda, ovvero certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura della persona fisica che esercita l'impresa;

      c)*  il palinsesto dei programmi trasmessi reso con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà firma del legale rappresentante dell'impresa ai sensi dell'articolo 4 della legge 4.1.1968 n.15; tale palinsesto deve indicare l'ora di inizio e l'ora della fine di ogni programma con la relativa durata, al netto di ogni interruzione pubblicitaria specificando se trattasi di propri programmi informativi;

      d) certificato in regola con le disposizioni sul bollo rilasciato dal competente tribunale attestante l'iscrizione della testata giornalistica che contraddistingue le trasmissioni dell'emittente;

      e) per le imprese che richiedono il rimborso delle spese per abbonamento ai servizi di agenzie di informazione a diffusione nazionale o regionale, copia autentica delle fatture relative a tali spese con la documentazione dell'avvenuto pagamento.

Il palinsesto-tipo viene presentato una volta tanto

03 gennaio 2008
LA SORPRESA
Buon gusto avrebbe voluto che il ministero delle comunicazioni lasciasse che trascorresse il periodo delle ferie invernali senza chiedere ciò di cui non ha diritto di domandare, invece da DGSCER sono giunte a molti nostri associati lettere minacciose che reclamano il pagamento di canoni arretrati.
Aspettavamo l'arrivo di queste richieste magari in periodo diverso da quello delle feste natalizie per rispondere adeguatamente con una lettera raccomandata R.R. che stiamo mettendo a punto.
Come più volte abbiamo detto e scritto siamo dispiaciuti per quanti dal 1993 ad oggi hanno versato canoni e tasse non dovute se non da possessori di frequenze in concessione esclusiva (praticamente inesistenti nel nostro paese).
Calma quindi e sangue freddo leggendo la minaccia finale: "..in caso di inottemperanza...si avvierà il procedimento di recupero coattivo" perché se ne guarderanno molto bene quelli del ministero dal rendesi coattivi ;  il perché lo conoscono molto bene e per fortuna anche noi non lo ignoriamo.
Nei prossimi giorni ritorneremo sull'argomento dando notizia di una importante novità in campo legislativo di cui il Conna non è completamente estraneo.

 


Ringraziamo e contraccambiamo i tanti auguri di buone feste che ci sono arrivati.
Avvertiamo per quanti non lo avessero ricevuto che i numeri di Nuove Antenne di ottobre e dicembre sono stati spediti regolarmente a tutti gli associati. Invitiamo coloro che non li avessero ricevuti di comunicarci l'esatto loro indirizzo.

Ancora auguri.
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne.
 


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