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29-11-2004 - Radio digitale: test R-Dvt-T in Francia - Altra bordata in arrivo per il traballante (è un eufemismo, naturalmente) Dab. In attesa del lancio ufficiale della tecnologia Dvb-T, standard europeo per il digitale tv terrestre, in Francia sono iniziate le sperimentazioni per il trasporto di trasmissioni radiofoniche accessorie attraverso tale tecnica (i programmi radio sarebbero ricevibili anche in movimento attraverso ricevitori dotati di appositi "correttori di errori"). Nel merito, tra i primi, già tre anni fa, evidenziavamo come un eventuale successo della tecnologia Dvb-T avrebbe potuto trascinare la digitalizzazione radiofonica verso tale formato, se non altro per il fatto che gli apparati per la tv digitale terrestre venivano già allori posti in commercio equipaggiati per la veicolazione di un certo numero di segnali radiofonici. Non solo, considerato che il prodotto radiofonico occupa meno "spazio" rispetto al televisivo, il potenziale di ospitalità - scrivevamo già nel 2001 - si sarebbe tranquillamente moltiplicato attraverso nuovi algoritmi di compressione che i progressi della tecnica non hanno mai lesinato (nel test francese R-Dvb-T si parla di 40/50 emittenti radio domiciliate su un singole canale Dvb-T con bitrates da 192 kbps e 128 kbps !). I timori degli editori più cauti trovano quindi fondamento: prima di azzardare costosi investimenti è opportuno verificare quale delle diverse tecnologie in corso di sperimentazione la spunterà, assurgendo al ruolo di tecnica diffusiva di massa. Se escludiamo il Dab, i cui primi test sono iniziati poco dopo il 1985 (sic!) e i già consolidati carrier satellitari, sono attualmente in corso di sperimentazione almeno quattro diverse tecniche di trasmissione radiofonica numerica: IBOC (cd. FM digitale), VS Visual radio (cd. radio sulla telefonia cellulare), webcasting (sono in corso test per l'ascolto in movimento con sistemi Wi-Fi) e, appunto R-Dvb-T (Radio on Dvb-T). (NL)