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28-05-2004 - Digitale radio: nuove tecnologie alle porte? - Da tempo, su queste pagine, dedichiamo attenzione agli sviluppi tecnologici e di mercato del cd. "digitale radiofonico". Fortemente critici sul DAB-T, che riteniamo "nato morto", in quanto chiuso nel cassetto per troppo tempo e per nulla condiviso su scala mondiale (unico riferimento in termini di formato in un mercato globalizzato), guardiamo con interesse alla tecnologia IBOC (cd. HD Radio o FM digitale), che - al pari del DVB-T in campo televisivo - sfrutta le attuali risorse radioelettriche (frequenze FM) per veicolare in symulcasting segnali analogici e numerici (con ovvi vantaggi in termini di economicità d'esercizio, di migrazione tecnologica, di impatto ambientale e di contenimento degli insediamenti radioelettrici). Detta tecnologia è entrata nella sua fase adulta negli Stati Uniti, luogo nel quale è divenuta la tecnica "prescelta" per la millenaria migrazione radiodiffusiva e, da qualche mese, è allo studio in diversi paesi europei, dove il fallimento del DAB-T ha determinato l'esigenza di prestare attenzione ad altre soluzioni più efficaci ed attuabili. Tuttavia, da quanto si apprende in questi giorni, il boom (con scoppio ritardato) della tecnologia UTMS per la telefonia cellulare sta riportando alla luce l'idea di veicolare le trasmissioni radiofoniche (anche) attraverso lo strumento tecnologico più diffuso tra le popolazioni dei paesi evoluti - nei quali ha un'incidenza (quasi) pari ai ricevitori radiofonici in uso - : il "telefonino". Se, come gli osservatori settoriali ritengono, nell'arco di 5/10 anni il parco dei cellulari sarà sostituito completamente da apparecchi di nuova generazione in grado di svolgere funzioni addizionali alle tlc tradizionali (quali, tra le altre, il trasferimento di immagini tv e, ovviamente, di suoni ad alta definizione), la radio potrebbe disporre di un inaspettato e (quasi) gratuito sbocco accessorio (all'FM). Assunto infatti che nell'arco del prossimo decennio la quasi totalità della popolazione italiana disporrà di un cellulare e supposto che gran parte di tali apparecchi saranno di ultima generazione - in grado quindi, come detto, di ricevere programmi rtv - è evidente che autonomamente o attraverso semplici interfacce, il "telefonino" potrebbe divenire lo strumento di ricezione dei programmi radiotelevisivi più pratico ed immediatamente fruibile. (NL)